Piccolo Prestito INPDAP

Il piccolo prestito inpdap per i dipendenti pubblici INPS on line.

Il piccolo prestito inpdap per dipendenti pubblici può essere richiesto per spese non previste dovute a urgenze. Restituibile in 4 anni a tasso agevolato rispetto agli istituti bancari, l’importo minimo dovrà essere coperto da una mensilità di stipendio o di pensione; tali retribuzioni che determineranno durata e somme. Non sono necessarie documentazioni di spesa. L’importo verrà distribuito direttamente dall’Inps.

Il Piccolo Prestito INPDAP è un prestito chiesto all’Inps, ex INPDAP. Questi prestiti vengono regolati dal Decreto Legislativo n° 201/2011, attualmente legge 214/2011. Il prestito viene concesso ai dipendenti pubblici, pensionati e statali.
Il Piccolo Prestito INPDAP ha una rata non prevedibile in quanto dipende dal valore dello stipendio del dipendente. Ovviamente anche dipendente alla possibile presenza di altri prestiti presenti sullo stessa busta paga. In ogni caso è un prestito semplice che prevede la durata tra 1 e 4 anni ( 12 rate, 24 rate, 36 rate o 48 rate) per l’estinzione del debito.
Si possono richiedere minimo due mensilità, per il prestito che dura 12 mesi, 4 mensilità per quello della durata di 24 mesi e così via procedendo per le altre cifre. A differenza di molti altri prestiti questo non richiede di dichiarare il motivo di richiesta del prestito con obbligatorietà.

Chi può richiedere il piccolo prestito

Di seguito riportiamo le categorie di dipendenti pubblici che possono fare richiesta di piccoli prestiti inpdap.

  • Dipendenti e pensionati del Settore Pubblico
  • Insegnanti e direttori didattici di scuole statali materne ed elementari, iscritti ex Enam
  • Dipendenti postali in servizio (oggi Poste Italiane Spa) e di società a Esse collegate

 

Dipendenti e pensionati Settore Pubblico

I dipendenti in servizio, di amministrazioni statali o enti locali, per ottenere piccoli prestiti devono risultare iscritti al Fondo Credito della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali ai fini delle prestazioni pensionistiche o professionali (TFR e TFS) dietro versamento dei relativi contributi.

L’adesione a tale Fondo per i pensionati e altre categorie di dipendenti statali deve essere stata effettuata entro il 31 Maggio 2008 (d.m. 45/2007 e modifiche successive).

Prevede una quota di iscrizione dello 0,35% e dello 0,15% rispettivamente in trattenute busta paga e pensioni (ricordiamo che tale Gestione amministra e gestisce risorse economiche destinate a questo tipo di categorie professionali).

Il richiedente farà domanda in via telematica alla propria amministrazione (direttiva 95 del Presidente Inps del 30 Maggio 2012). I pensionati faranno domanda telematica all’INPS nella sezione dedicata. In alternativa via telefono al numero gratuito da rete fissa 803 164 oppure 06164164 da telefono cellulare.

Per i titolari di contratto a tempo determinato, i tempi di erogazione del piccolo prestito inpdap hanno una durata pari al periodo di durata del contratto di lavoro fino alla scadenza.

Possono essere richiesti prestiti da una a quattro mensilità di stipendio o pensione, rimborsabili in rate annuali in base all’entità della retribuzione e del prestito richiesto. Per i pensionati la trattenuta non può superare il quinto cedibile.

La richiesta può essere doppia solo se non si hanno altre trattenute attive su stipendio o pensione. Il prestito può essere rinnovato dopo il periodo minimo di estinzione del debito (la metà) o in caso di anticipata estinzione.

Il tasso di interesse annuo è del 4,25% (ripartito sulle rate) e prevede trattenute dello 0,50% per le spese di amministrazione. Premio fondo rischi per classi di età e durata del prestito da un minimo dello 0,17% ad un massimo del 15,39%.

Il pagamento delle rate avviene tramite accredito su conto corrente bancario o postale fornito all’Inps. Per i pensionati il prelievo avviene dal conto con codice IBAN di accredito pensione dell’Inps.

La prima rata viene prelevata a partire dal secondo mese successivo alla concessione del prestito. In caso di trasferimento ad altro settore pubblico vi sarà comunicazione tra gli uffici competenti delle rispettive amministrazioni.

Qualora sopraggiunga invalidità o decesso del richiedente, ogni obbligo decade. Gli eredi saranno esentati dall’estinzione del debito. Il prestito è concesso nei limiti del bilancio annuale previsto annualmente dell’Inps.

Insegnanti e direttori didattici di scuole statali materne ed elementari, iscritti ex Enam

Come per i dipendenti pubblici, bisogna essere iscritti ad una gestione assistenziale, in questo caso la Gestione Assistenza Magistrale, in particolare gli iscritti ex Enam. E’ concesso solo in determinati casi e per specifiche motivazioni.

Le modalità di compilazione della domanda e i vari casi sono illustrati nel seguente manuale; per la consultazione clicca qui: https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Allegati/479manuale_utente_piccoli_prestiti.pdf

Saranno rigettate domande prive di documentazione appropriata. La domanda andrà fatta solo in via telematica (direttiva 95 del Presidente Inps del 30 Maggio 2012).

Può essere richiesto un massimo di due mensilità dello stipendio in corso da rimborsare in 24 rate mensili. L’interesse annuo è dell’1,50%. Le spese di amministrazione e per il fondo di garanzia prevedono trattenute dell’1% dell’importo lordo del prestito. Entrambe le somme saranno trattenute anticipatamente.

E’ possibile chiedere un nuovo prestito solo al termine dell’estinzione di quello precedente. Se vi sono prestiti in corso con altri enti il cumulo non è previsto.

Dipendenti postali in servizio (oggi Poste Italiane Spa) e di società a Esse collegate

I suddetti lavoratori devono aver maturato due anni di anzianità di servizio di ruolo. In caso di maturazione della pensione, le trattenute continueranno sulla pensione.

L’importo richiesto può variare da un minimo di una a un massimo di otto mensilità di stipendio nette restituibili da uno a quattro anni.

L’addebito avviene in busta paga in rate  fisse. Prevede la restituzione di una o due mensilità per ogni anno (a seconda del prestito). Prevede un interesse globale del 5%. Le rate vengono riscosse dal conto corrente postale o bancario fornito dal richiedente assieme al codice IBAN.

Il rinnovo può essere richiesto a scaglioni di 5 mesi a seconda del della durata del prestito. Se già titolare di un prestito pluriennale, il piccolo prestito può essere richiesto per un massimo di 4 mensilità, da restituire in annualità pari al numero di mensilità richieste.

Si può estinguere anticipatamente il piccolo prestito in ogni momento (al netto degli interessi e del fondo di garanzia competente sulle rate da versare). In caso di disoccupazione prematura (senza aver maturato diritto alla pensione) il debito verrà estinto tramite trattenuta su TFR, fondo di previdenza alternativo o sulla buonuscita. In tutti gli altri casi, il contraente provvederà direttamente alla restituzione del prestito.

La domanda va fatta compilando questo modulo; clicca qui per scaricarlo: https://www.inps.it/NuovoportaleINPS/image.aspx?iIDModulo=4530&tipomodulo=1

A questo modulo vanno allegate la copia dell’ultima busta paga e la fotocopia del documento di identità; tale documentazione dovrà essere spedita per posta a: INPS – Direzione centrale credito e welfare, Area prestazione creditizie, Viale Aldo Ballarin, 42 – 00142 Roma.

In alternativa: la domanda può essere inviata all’INPS tramite Internet attraverso il servizio dedicato a tale trasmissione: dopo inviare tramite fax al numero 06 95066463 le copie di busta paga, documento di identità e la dichiarazione datata di conferimento di mandato all’INPS-Gestione prestiti Gruppo Poste Italiane.

(Il certificato della busta paga rilasciato da Poste Italiane Spa o di società a essa collegate va richiesto presso l’ufficio amministrativo di pertinenza. In seguito va inviato tramite posta all’INPS al su citato indirizzo postale o via fax al su citato numero; in alternativa tramite posta elettronica certificata a dc.creditowelfarepostacert.inps.gov.it).