Requisiti per accedere ai Prestiti INPS
Piccolo credito: i prestiti INPS
I prestiti INPS sono delle forme di piccolo finanziamento che l’istituto di previdenza sociale italiano eroga ai lavoratori dipendenti e ai pensionati per soddisfare le piccole esigenze quotidiane.
Possono essere erogati sotto forma di prestito personale o di mutuo e sono, ovviamente, soggetti ad accettazione da parte della commissione interna dell’INPS, che ha il compito di analizzare e vagliare le domande di credito pervenute. E’ una importante possibilità che viene data a chi ha bisogno di liquidità e vuole contare su un regime fiscale agevolato, senza dubbio più conveniente rispetto ai prestiti erogati dagli istituti di credito privati.
Sono tantissime le persone che decidono di fare richiesta per un prestito erogato da questo ente previdenziale ma è altrettanto importante conoscere quali sono i requisiti per accedere ai prestiti INPS e, quindi, in quali casi la domanda potrebbe venir rifiutata per mancanza degli stessi, fattore discriminante per l’accettazione.
Le tipologie di prestiti INPS
I prestiti INPS possono essere di vario tipo:
- piccoli crediti
- pluriennali diretti
- pluriennali garantiti
Nel primo caso, l’INPS non ritiene necessario conoscere il motivo di tale richiesta, così come non è necessario che vengano forniti i giustificativi di spesa. si tratta di un prestito urgente che deve far fronte a una necessità di liquidità da parte del richiedente e, pertanto, non è necessaria la finalizzazione a differenza dei prestiti pluriennali garantiti. In questo caso, infatti, il prestito viene erogato al richiedente per soddisfare una determinata necessità, che rientra tra le fattispecie previste nel regolamento dei prestiti INPS. In questo caso, in allegato alla domanda di finanziamento, dev’essere allegata la documentazione giustificativa che attesti l’effettiva necessità di ottenere un prestito e la certificazione della spesa.
I prestiti pluriennali garantiti, invece, non possono essere concetti a tutti i dipendenti e i pensionati INPS iscritti alla Gestione Unitaria per le prestazioni creditizie e sociali (INPDAP), da parte di istituti finanziari che hanno stretto convenzioni con l’istituto di previdenza.
Accesso ai prestiti INPS: i requisiti di base e l’iscrizione al Fondo di credito
Il primo dei requisiti per accedere ai prestiti INPS è l’adesione al Fondo di credito. Questo esclude di fatto tutti i lavoratori e i pensionati delle aziende private: il piccolo prestito INPS, infatti, è a esclusivo appannaggio dei dipendenti e dei pensionati pubblici ex INPDAP.
L’iscrizione al Fondo di credito segue diverse strade per ciascuna categoria di lavoratori e pensionati pubblici.
I lavoratori in servizio negli uffici o nei dipartimenti statali e negli enti locali sono obbligati a iscriversi al Fondo di credito, attraverso il prelievo forzoso di un’aliquota mensile al 0,35%. Tuttavia, al Fondo di credito ha accesso anche il dipendente degli enti pubblici e locali non iscritti all’INPS, purché abbia provveduto all’iscrizione allo stesso entro il 31 Maggio 2008, così come previsto dalla riforma legislativa.
Per quanto riguarda i pensionati, invece, l’iscrizione può avvenire esclusivamente nel caso in cui nel momento della domanda di pensionamento ha fatto esplicita richiesta mediante l’apposito modulo di iscrizione al Fondo di credito. Per i pensionati che si sono iscritti al fondo, la modalità di prelievo della quota mensile è la stessa prevista per i lavoratori in servizio ma l’aliquota è allo 0,15%.
Chi era già in pensione nel momento in cui è entrata in vigore la norma, ha avuto tempo fino al 31 maggio 2008 per fare la domanda di accesso al Fondo di credito, ottenendo quindi gli stessi privilegi.
I vantaggi dei prestiti INPS ex INPDAP
Le modalità di erogazione e di richiesta dei prestiti INPS seguono logiche differenti rispetto ai tradizionali. L’iscritto al fondo può richiedere somme pari alla singola mensilità, fino al valore massimo calcolato sulla somma di 4 mensilità. Il piano di rientro può essere in 12, 24, 36 o 48 rate. Per i pensionati si fa comunque sempre riferimento al V cedibile.
Dal punto di vista fiscale e delle spesse, i prestiti INPS sono piuttosto vantaggiosi rispetto a quelli erogati dagli istituti privati:
– 4,25% è il valore del tasso annuo di interesse nominale
– le spese di amministrazione per la pratica ammontano al 0,5% sul valore richiesto
Per i lavoratori degli enti pubblici assunti a tempo determinato, la durata del prestito non può eccedere la durata residua del contratto.