Prestiti per pensionati INPS

I prestiti per i pensionati INPS, l’evoluzione degli ultimi anni

Anche i pensionati INPS possono avere accesso ai prestiti personali, alla stregua dei lavoratori dipendenti. Si tratta di un’evoluzione notevole e molto importante per la nostra società, dal momento che fino a pochi anni fa era loro preclusa la possibilità di ottenere un finanziamento. Con l’aspettativa di vita che si allunga e con le pressanti necessità che impone l’attuale stato economico del Paese, però, sono state trovate delle soluzioni alternative e valide per permettere anche agli anziani di ottenere un prestito personale, finalizzato o non finalizzato.

I prestiti per pensionati INPS sottostanno alle stesse regole di quelli concessi ai lavoratori dipendenti e, in relazione all’età, l’unica differenza può essere trovata solo nella durata degli stessi. Tuttavia, trattandosi di finanziamenti personali, raramente eccedono i 10 anni in ogni caso.

 calcolo del quinto nei prestiti per pensionati INPS

Il calcolo del quinto è lo strumento più semplice per i pensionati per accedere ai prestiti personali. Nello specifico, infatti, per legge è possibile impegnare solo un quinto del totale della pensione mensile in un prestito personale, in modo tale da garantire al pensionato la possibilità di continuare a condurre una vita dignitosa e agevole, senza essere costretto a versare gran parte della sua pensione nel rimborso delle rate di un prestito personale. Nello specifico, quindi, se un pensionato ha un assegno INPS mensile di 1200 euro, la rata mensile massima che può sostenere è di 240 euro.
E’ lo stesso ente previdenziale a effettuare i calcoli ai pensionati che desiderano accedere a un prestito personale, indicando la quota massima sopportabile. Nessun istituto di credito o agenzia di credito privata, per legge, può concedere prestiti superiori a tale importo.
Il meccanismo di funzionamento è identico a quello per i lavoratori dipendenti, con la sola differenza che in questo caso bisogna considerare il fattore età: infatti, si presume che il pensionato che richiede l’accesso al credito non abbia meno di 65 anni, pertanto, sulla base del valore del quinto INPS che rappresenta il valore massimo della rata mensile per un prestito personale, viene calcolato il valore massimo del totale del prestito personale in relazione alla durata dello stesso che, mentre per i giovani viene spesso dilazionato anche in prestiti ventennali, in base al valore richiesto, per i pensionati non eccede spesso i 10 anni.

Le tipologie di prestiti per pensionati INPS

I prestiti per pensionati INPS possono essere di vario tipo ma, per tutti, è necessario effettuare il calcolo del quinto della pensione.
I prestiti possono essere:
– tradizionali
– cessione del quinto

Il calcolo non va confuso con la cessione, che rappresenta invece una delle tipologie. Il calcolo del quinto, infatti, è alla base di qualsiasi prestito per pensionati INPS e prescinde dalla cessione.

In questo tipo di prestito personale la rata viene detratta automaticamente dal cedolino pensionistico alla fonte: l’istituto che ha concesso il credito non ha necessità di rivolgersi alla banca per effettuare il prelievo dal conto corrente, perché è direttamente l’INPS che detrae dalla pensione il tanto pattuito con il creditore. Facendo un esempio concreto, se il pensionato ha di base una pensione di 1200 euro e chiede un prestito personale di 5000 euro da restituire in 5 anni, il suo cedolino pensionistico per i successivi 36 mesi non sarà di 1200 euro ma di 1060 euro, perché alla fonte vengono già detratti i 140 euro di rata (valore inferiore rispetto al V).
Con il prestito tradizionale, invece, sempre tenendo presente il valore del V della pensione, al pensionato viene consegnata la pensione completa perché l’istituto di credito preleva mensilmente il tanto pattuito dal conto corrente indicato in fase contrattuale.

Prestiti per pensionati INPS: la durata

Proprio per agevolare l’accesso al credito alle persone in là con l’età, rientrano tra i prestiti per pensionati quelli richiesti da persone tra i 65 e i 90 anni. Ovviamente, più è avanzata l’età del richiedente e meno ampio può essere il periodo di rientro del prestito, a meno che non vengano presentate valide garanzie. Nel caso dei soggetti vicini alla soglia massima dei 90 anni, inoltre, i prestiti vengono concessi regolarmente ma è necessario prestare garanzie sufficienti per l’istituto di credito, visto l’elevato rischio a cui si espone concedendo un prestito a soggetti con un rischio vita piuttosto accentuato, sicuramente superiore rispetto a un pensionato tra i 60 e i 70 anni.